16 febbraio 2011

TURISMO


Alcune opere sembrano interessanti solo ad una prima lettura. Sfortunatamente è il caso di Turismo: piacevole e trasgressivo, non possiede però lo spessore per reggere il giudizio di un'attenta rilettura. Il romanzo è in realtà vacuo e ripetitivo. Qualche spunto arguto qua e là, e soprattutto alcune pagine di buona scrittura (le più personali, quelle che descrivono in modo feroce e sincero i rapporti familiari), lasciano intravvedere delle potenzialità, ma non sono sufficienti a sostenere un'opera che dipinge un ambiente multiculturale infarcito di stereotipi. Le relazioni fra i personaggi sfiorano il paradossale. E gli sfrenati atti sessuali risultano involontariamente esilaranti nei loro eccessi. Turismo alterna analisi originali e abrasiva autoironia a maschilismo e luoghi comuni. Il suo protagonista, contraddittorio nelle intenzioni dell'autore, è purtroppo solo vittima di una creazione confusa che gli preclude qualunque evoluzione.
Turismo vorrebbe essere un cinico romanzo di cattivi sentimenti, ma non è abbastanza onesto. Il suo graffio resta in superficie. La brutalità è fittizia. La perfidia ha il sapore acido del gossip modaiolo. È tutto fuori fuoco: storia, personaggi, ambientazione.

TRAMA

La vicenda si svolge a Londra. Bhupinder, detto Puppy, afferma di amare Sarupa - fidanzata con un altro -, ma intreccia una relazione con l'aspirante modella Sophie. Familiari, amici, conoscenti, situazioni, incontri, chiacchiere. Nient'altro.

LA FRASE MIGLIORE

'Mettendo a frutto una scrupolosa mediocrità si può arrivare ovunque nella vita'.

RECENSIONI

Corriere della Sera:
'(...) questo romanzo originale e diseguale, che demolisce i giovani ricchi inglesi con la pelle come salmone brasato ma anche i giovani sikh di Londra educati all'odio dei musulmani e delle ragazze, e che non ha pietà per i corpi delle donne bianche scolpiti dal vomito e dal pilates, ha il difetto di essere, nella seconda parte, piuttosto didascalico, anche se non privo di qualche riflessione interessante'.
Livia Manera, 10.01.08

Il Giornale:
'Turismo è un interessante romanzo sull’invidia razziale che nasce non da un complesso di inferiorità, ma da un’idea di superiorità dichiarata più che argomentata, frutto di un meticciato culturale che ha prodotto una nuova identità che non sa bene cos’è, ma sa benissimo cosa vuole, un posto in prima fila nella società dei consumi'.
Stenio Solinas, 18.01.08

Cinema Hindi: **
Punto di forza: Turismo è perfetto per un approccio rapido. Al solo leggerlo ci si sente più fighi.
Punto debole: l'intrinseca fragilità.

SCHEDA DEL ROMANZO

Personaggi:

* Bhupinder Singh Johal, detto Puppy
* Sarupa, la donna di cui Puppy è innamorato
* Sophie, la fidanzata di Puppy nonché cugina del fidanzato di Sarupa
* Rory, l'amico omosessuale di Puppy
* Luca, amico di Puppy
* Michael, l'amico di colore di Puppy
* Duncan, il fidanzato di Sarupa e cugino di Sophie

Autore: Nirpal Singh Dhaliwal (1974, Greenford - Londra)
Anno: 2006
Titolo originale: Tourism

CURIOSITÀ

* Nirpal Singh Dhaliwal è stato ospite nel 2008 al Salone Internazionale del Libro di Torino. Sempre nel 2008 e sempre a Torino, Dhaliwal ha partecipato al convegno L'odore dell'India, organizzato in occasione del premio Grinzane Cavour.
* Riferimenti al cinema indiano: Amitabh Bachchan, Madhuri Dixit, Hrithik Roshan.
* Riferimenti all'Italia: il prologo è interamente ambientato in Italia. Un personaggio, Luca, ha il padre italiano. Citati il ragù, il parmigiano; i marchi Smeg, Gucci, Versace, Cavalli e B&B.

GOSSIP & VELENI

* Nirpal Singh Dhaliwal è stato sposato con Liz Jones, giornalista britannica e autrice del romanzo Il matrimonio di Liz Jones (Salani), una rielaborazione degli articoli umoristici, pubblicati nel Sunday Times, che descrivevano la loro vita coniugale.
* Difficile digerire la frase: 'I film di Bollywood mi lasciavano senza parole; le sceneggiature erano insensate, la recitazione una specie di pantomima. Si riscattavano, però, per la straordinaria bellezza delle attrici e per le canzoni'. Ma perdoniamo l'autore: 'Volevo vedere le stupende donne italiane a cena con i mariti o i fidanzati. Erano sedute ai tavolini sui marciapiedi e fumavano sigarette; i capelli neri legati all'indietro, gli occhiali da sole appoggiati sulla fronte'.

30 dicembre 2010

IL PIACERE NON PUO' ASPETTARE - PLEASURE SEEKERS

 
1968. Babo, primogenito della famiglia Patel, jainisti di Madras, parte per Londra per completare gli studi.
In Inghilterra incontra Sian, incantevole fanciulla dai capelli color rame, nata nel Galles.
I due, che non potrebbero avere origini più lontane, si innamorano perdutamente. Il Piacere Non Può Aspettare è la storia d’amore tra Babo Patel e Sian Jones.
Un libro autobiografico, l’autrice racconta infatti, in parte, la storia dei propri genitori, che è soprattutto  un omaggio di una figlia al padre e alla madre.

L'AUTORE

Tishani Doshi è nata a Madras nel 1975. Sua madre è gallese e suo padre è gujarati.
Mentre studia Business Administration negli Stati Uniti, segue un corso di scrittura alla Johns Hopkins University di Baltimora.
Tornata in India si unisce ad una compagnia di danza. La sua carriera di ballerina dura cinque anni.
La sua passione per la letteratura e la poesia, però, non è dimenticata, tanto che nel 2005 vince con i suoi versi la All India Poetry, e nel 2006, con  la  raccolta Countries Of The Body, si aggiudica il Forward Poetry Prize.
Poetessa e giornalista freelance esordisce come romanziera con Il Piacere Non Può Aspettare.


RECENSIONI

The Indipendent

In questa brillante commedia di quattro generazioni di Patel, la poetessa e danzatrice Tishani Doshi intreccia la cultura indiana a quella gallese, la sua doppia eredità.
Stevie Davies, 28.05.2010
La recensione integrale.

The Guardian
... un affascinante romanzo d'esordio: un dolce, divertente e godibile tributo al matrimonio dei genitori.
Peter Bradshaw, 22.05.2010
La recensione integrale.

Diana ***3/5
Tishani Doshi, pur non riuscendo ad offrire spunti di riflessione originali a proposito dei matrimoni misti, delle barriere culturali o sul senso di appartenenza e sull’importanza delle proprie origini, scrive un racconto caldo, piacevole e a tratti poetico. Le dinamiche matrimoniali tra Sian e Babo, che diventano familiari con la nascita delle bambine, sono nella loro normalità la parte più preziosa del libro.
"... Mayuri e Bean, con le loro testoline umide premute contro il suo seno, una per lato, e le sottili gambe scure sopra le sue, come per proteggerla. Si affidavano a lei. E' questo che aveva scelto. E tutto ciò che poteva offrire loro era una speranza di bellezza, un modo per cercarla. Perchè la amavano in modo semplice e incondizionato, proprio come Babo. E quel tenace, folle amore era l'unica cosa vera della sua vita..."

Il bello:
- A pagina 136 si cita il film Don. Anche se si tratta della versione del 1978 con Amitabh Bachchan e non di quella del 2006 con Shah Rukh Khan, per un attimo ci ha colto un brivido.

- Il coraggio di Sian. Pronta a lasciare tutto per fare di un Paese lontano e sconosciuto casa sua.

 - Per il loro primo appuntamento Babo decide di portare Sian al cinema a vedere Il Dottor Zivago:
“Sei sicuro?” gli chiese Fred. “Non è troppo pesante…”. 
Babo fece una smorfia. “No, no. Omar Sharif, Julie Christie… sarà perfetto”.
L’aveva visto da solo la settimana prima, ma voleva andarci di nuovo con Sian, per capire se avrebbe pianto nelle stesse scene.

Il brutto:
- Quando i due protagonisti fanno l’amore spesso l’autrice scrive che “fanno le capriole”. C’è quasi da sperare che si tratti di una scelta infelice della traduttrice.


Il sito ufficiale di Tishani Doshi

30 settembre 2010

FUOCO SULLA MONTAGNA


Scritto da Anita Desai quasi agli inizi della sua carriera, Fuoco sulla montagna è un breve romanzo di desolante bellezza, il più premiato della sua bibliografia e non c'è da stupirsene: scabro e asciutto, incanta per stile e per profondità, senza mai annoiare nonostante l'esile trama. Fuoco sulla montagna è davvero essenziale, non una sola parola superflua, e il registro stilistico è stupefacente: una lingua accuratissima da un punto di vista lessicale si accompagna ad un sapiente parallelismo fra stati d'animo e descrizioni naturalistiche, descrizioni mai oggettive ma sempre rispecchianti la visione dei personaggi e il loro mondo interiore. Espediente che regala al romanzo solida compattezza.

I due personaggi principali - una donna anziana e una bambina - sono emblematici di un desiderio esasperato di solitudine ombreggiata di egoismo. Comunicazione e dialoghi ridotti all'osso. Emozioni raggelate. Flusso di pensieri inespressi. E natura tutt'intorno a riempire il silenzio. La donna sembra suo malgrado ammorbidirsi, ma è punita dall'estrema indipendenza della bambina, che riflette, perfezionandolo, il modo di essere ostinatamente conquistato dall'adulta. La donna ha subito e non goduto la maternità. La sua anaffettività non le ha mai concesso di amare in pieno i propri figli, dai quali si è sentita più prosciugata che arricchita. Non distingue i volti dei molti bambini che hanno riempito la sua casa. Non coltiva ricordi della loro infanzia. La sua vita personale precedente le è estranea e non le manca. La bambina vive la propria solitudine con grande spontaneità, limitandosi ad osservare un mondo a cui non si sente di appartenere. È ripiegata su se stessa, autosufficiente e priva di bisogni.

Il terzo personaggio - l'amica d'infanzia della donna - è il più vivace ma, paradossalmente, anche il più sconfitto. Nell'aspetto, nella voce, nei modi, nella sua storia personale, tutto sembra grottesco e raggrinzito. La sua solitudine non è voluta. Il suo altruismo e il suo calore umano non la preserveranno da una tragica fine.

Fuoco sulla montagna non è una rassicurante storia di redenzione: i personaggi sono statici, non evolutivi. Anita Desai è imparzialmente spietata nel condurre le sue anti-eroine ad un epilogo né catartico né didascalico: solo punitivo.

TRAMA

Nanda Kaul vive isolata a Carignano in una casa arroccata sulle pendici di una montagna, coronando così il desiderio di una vita. Un giorno riceve una lettera della figlia Asha, con una richiesta che per Nanda ha un amaro sapore impositivo.

RECENSIONI

Cinema Hindi: **** ½
Punto di forza: la singolarità della storia e dei personaggi, la raffinatissima introspezione psicologica.
Punto debole: le ultime dieci righe, che sentenziano una punizione forse eccessiva.

SCHEDA DEL ROMANZO

Personaggi:

* Nanda Kaul
* Raka, pronipote di Nanda
* Ila Das, amica d'infanzia di Nanda
* Ram Lal, il cuoco
* Asha, figlia di Nanda e nonna di Raka

Autrice: Anita Desai (1937, Mussoorie). Diverse sue opere sono state tradotte in italiano, fra cui Chiara luce del giorno e Notte e nebbia a Bombay.
Anno: 1977
Titolo originale: Fire on the mountain

CURIOSITÀ

* Nel 2006 Fuoco sulla montagna si è aggiudicato il premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che va ad aggiungersi al National Academy of Letters Award, al Winifred Holtby Memorial Prize e al Sahitya Akademi Award, tutti conferiti nel 1978.
* Nel 2000 la scrittrice ha ricevuto il premio Alberto Moravia per la letteratura, e ha partecipato ad un incontro con lettori e giornalisti a Milano, organizzato dalla traduttrice Anna Nadotti (clicca qui). Nel 2003 ha partecipato al Festival della Letteratura di Mantova. Nel 2006 ha partecipato al Dedica Festival di Pordenone. Nel 2008 ha ricevuto a Venezia il premio Ca' Foscari. Nel 2009 ha partecipato alla Milanesiana.
* Dal romanzo In custodia di Anita Desai è stato tratto nel 1993 il film omonimo, diretto da Ismail Merchant, con Shabana Azmi e Om Puri.
* Riferimenti all'Italia:
- Leggiamo nelle note della traduttrice Anna Nadotti che il nome della località  indiana in cui è ambientato il romanzo, Carignano, è stato assegnato da Federico Peliti (1844-1914), che in quell'area si costruì una casa. Carignano è il nome del paese in cui era nato.
- Il personaggio di Ila Das pronuncia, anzi, pensa la parola italiana triste.
* Nel Museo Civico Giacomo Rodolfo di Carignano è possibile ammirare le foto scattate in India da Federico Peliti.

GOSSIP & VELENI

* La madre di Anita Desai era tedesca. La scrittrice Kiran Desai (La mia nuova vita sugli alberi) è la figlia di Anita.