22 giugno 2011

IL RUMORE DELL'ACQUA



Difficile credere che un romanzo ambientato in una miniera di carbone indiana possa essere lirico e addirittura ironico. Eppure Il rumore dell'acqua lo è, almeno in gran parte. Sei dei nove capitoli che lo compongono alternano afflato mistico e analisi salace dell'avidità e dell'egoismo umani. Il settimo, al contrario, è forse il più noioso e artefatto, e funge da spartiacque: i capitoli successivi diluiscono l'ammaliante magia, la storia perde slancio, lo stile si smaglia, il finale è affrettato e non molto a fuoco. Da segnalare i singolari aggettivi qualificativi composti di cui l'autore fa ampio uso: tombascuro, biancosfiocco, buiopece, neroruvida, neroviscoso, brunogelato, eccetera.

I personaggi sono descritti con passione e accuratezza. Tutti in qualche modo sconfitti. La tragedia in miniera costituisce l'evento rivelatore che ne espone impietosamente i vizi, e, quel che è peggio, pare non insegnare nulla a nessuno. Sanjay Bahadur è stato dal 2000 al 2004 un dirigente del ministero del carbone: il quadro che ci offre della burocrazia e della politica indiane è a dir poco sconfortante. Ancor più il vuoto cosmico di umanità nel quale vivono e muoiono le figure descritte nel romanzo, con l'eccezione di un paio di eccentrici personaggi. In un mondo privo di etica, non vi è posto per rapporti interpersonali profondi e sinceri: tutti, consapevolmente o meno, usano tutti.

TRAMA

La miniera numero tre è un vecchio buco dimenticato da Dio al quale per punizione vengono assegnati gli operai più facinorosi o quelli troppo anziani per essere produttivi. Incontriamo così lo stravagante Raimoti, ormai in età pensionabile; Arif, aggressivo e autoritario; e Barsi, violento e poco incline a ricevere ordini. La miniera numero tre subisce un disastroso allagamento. Raimoti tenta di portare in salvo i compagni, mentre in superficie burocrati e politici si rimpallano le responsabilità, e le famiglie dei dispersi gongolano alla prospettiva di lauti risarcimenti.

Cinema Hindi: ***
Punto di forza: l'ambiente minerario descritto in modo così inaspettato, con poesia e lampi di misticismo.
Punto debole: il settimo capitolo. Si riemerge dalla lettura e non vi si affonda più.

SCHEDA DEL ROMANZO

Personaggi:

* Raimoti - il vecchio minatore
* Arif - collega e amico di Raimoti
* Birsa - collega di Raimoti
* Madho - fratello di Raimoti
* Dolly - la seconda moglie di Madho
* Tina - figlia di Madho
* Mona - figlia di Madho
* Tommy - figlio di Dolly
* Bibhash Mukherjee - ingegnere minerario
* Ram Krishna Pandey - dirigente minerario, superiore di Mukherjee
* Atul Karna - politico
* Ghosh da - rappresentante sindacale
* Singh - ispettore di polizia

Autore: Sanjay Bahadur, classe 1966
Anno: 2009
Titolo originale: The sound of water

CURIOSITÀ

* Il primo capitolo de Il rumore dell'acqua fu inviato da Bahadur ad un concorso on line. Il racconto fu selezionato fra i primi venti su un migliaio di scritti pervenuti. Ciò convinse Bahadur ad ampliarlo in un romanzo.
* Sembra che l'edizione italiana dell'opera sia ad oggi l'unica edizione in una lingua diversa dall'inglese.
* Riferimenti al cinema indiano: Dolly canta sotto la doccia Mein mast! Han-han mast!. Leggiamo nel glossario: 'Letteralmente sono su di giri. Verso memorabile della canzone sexy del popolare film hindi Mast, che significa divertirsi o essere eccitati. Il titolo del film ha un significato sessuale: un elefante in calore è mast'.

16 giugno 2011

LA COPERTA AZZURRA



La coperta azzurra, opera prima del giornalista e scrittore Raj Kamal Jha, non ha la struttura di un romanzo tradizionale, e non è propriamente una raccolta di racconti incastonati in una cornice comune. È piuttosto un ibrido dalla narrazione spezzata in frammenti che non rispettano regole cronologiche o di altra natura. All'unica notte che dispiega il morbido sfondo nel quale il protagonista si muove, qui e ora, dalla prima pagina all'ultima, si contrappongono delle istantanee che fluttuano nel passato e nel presente, fra immaginazione e realtà.

E questa non è l'unica singolarità del libro. Lo stile è fascinoso, e regala una lettura ipnotica nel ritmo e molto sensoriale nelle emozioni. I personaggi non hanno nomi, né paiono essere coscienti della fisicità dei loro corpi, corpi presentati dall'autore con pennellate rapide: la pinguedine del narratore, la lucida chioma nera della sorella, la pelle scura della fidanzata. La cura dei dettagli non è mai maniacale ed emana un che di onirico. La vita espiantata in modo gentile ai personaggi, viene infusa negli animali e negli oggetti, nobilitandoli. Lo scrittore non invade la psicologia dei suoi due protagonisti, preferendo dipingere con immaginosa minuzia quanto li circonda, e lasciando liberi lettori e personaggi di condividere le stesse emozioni.

L'umanità descritta ne La coperta azzurra è dolente, silenziosa. I due bambini reagiscono ad una quotidianità fatta anche di privazioni (non solo affettive) e di sporadiche intense violenze, con un'immaginazione delicata e stordente, e con l'amore che li lega: esclusivo, vivido e proibito.

TRAMA

Il narratore de La coperta azzurra è un uomo di mezza età, solitario e malinconico. Una sera riceve una tragica telefonata: la sorella, amatissima, è morta dando alla luce una bimba. Una coppia si è già offerta di adottarla. Al nostro sconfitto eroe non rimane che una notte per trasmettere un lascito incantato alla piccola.

RECENSIONI

Cinema Hindi: *** ½
Punto di forza: lo stile ammaliante e la singolare resa psicologica, mai provocata dall'autore in modo diretto.
Punto debole: si annusa un'esagerazione trattenuta relativa alla sfera sessuale che stride con l'eleganza dell'opera. L'educazione sentimentale e sensuale dei due bambini, argine ultimo agli scoppi ubriachi di aggressività paterna e all'assenza materna, sembrava sufficiente. [Spoiler] Perché strafare con la violenza sessuale domestica, la sfumatura omosessuale del padre, le molestie del maestro, l'incesto fra adulti?

SCHEDA DEL ROMANZO

Personaggi:

* Il narratore
* La sorella del narratore
* Il padre del narratore

Autore: Raj Kamal Jha (1966, Bihar). Altre opere: Paura del vuoto.
Anno: 1999
Titolo originale: The blue bedspread
Premi: Commonwealth writers' prize per la migliore opera prima per la regione euroasiatica

CURIOSITÀ

* Riferimenti all'Italia: menzionati il mare Adriatico, Roma, Genova e l'Italia.