Un uomo migliore è un singolare romanzo di formazione. Singolare perché il protagonista ha 58 anni, e dunque non è di primo pelo. Singolare perché nella trama si intrecciano atmosfere gotiche trapiantate in un clima tropicale. E singolare perché narra anche la storia di un'anticonvenzionale amicizia maschile, per giunta scritta da una donna. L'opera è dominata da figure maschili, mentre quelle femminili rimangono relegate sullo sfondo. Probabilmente la vicenda di Mukundan può essere interpretata in chiave metaforica: è l'India a subire un cambiamento profondo? E grazie a cosa? Ad un miscuglio ben dosato di scienza e tradizione, di rispetto per il passato e di curiosità per il futuro.
Inoltre Un uomo migliore colpisce per lo stile, curato ed emotivo, malgrado la sua liricità appaia talvolta stonata nel descrivere situazioni che invece avrebbero richiesto un tratto asciutto. E colpisce per l'arguta rappresentazione di un microcosmo popolato e animato da numerosi personaggi minori che coprono tutto lo spettro umano.
Però vi è qualcosa, nello sviluppo della trama e nella caratterizzazione psicologica dei personaggi principali, che non convince fino in fondo. Una drammatizzazione esagerata del percorso di formazione, punteggiato da eventi non sempre plausibili. [Spoiler] La debolezza di Mukundan non giustifica la decisione di tornare nel villaggio d'origine alla mercé dell'odiatissimo padre, e il ventilato omicidio della madre sovraccarica il suo bagaglio emotivo. Inesplicabile anche l'ostinata volontà di Bhasi di prendersi carico della formazione di Mukundan. Alcune tappe rituali fanno sorridere (il realismo magico non sempre funziona). Ma soprattutto pare immotivato il voltafaccia di Mukundan nei confronti dell'amico e della fidanzata. La catarsi finale risulta eccessiva e superflua.
Detto questo, Un uomo migliore rimane comunque un'opera consigliabile grazie alla sua originalità e alla sua qualità di scrittura.
TRAMA
Siamo in Kerala, nel villaggio immaginario di Kaikurussi. Mukundan è un funzionario pubblico in pensione che torna nella casa di famiglia, dove ritrova il vecchio affezionato servitore, Krishnan Nair, il bisbetico padre, Achutan Nair, e tutti i fantasmi del suo passato. Ma a Kaikurussi incontra anche un bizzarro personaggio non nativo del luogo: Bhasi il pittore. Nasce così un'inaspettata amicizia, e Mukundan, guidato da Bhasi, intraprende un percorso di formazione che cambierà totalmente il suo modo di agire.
RECENSIONI
Hindustan Times:
'Anita Nair è un'esperta nel descrivere i dettagli. Il sangue dei suoi personaggi scorre nelle vene del lettore. Il calore e la polvere del villaggio sono palpabili. La trama possiede il ritmo rassicurante della vita reale. I colori colano attraverso il radioso immaginario privo di esagerazioni dell'autrice'.
Aditi De
L'Espresso:
'La Nair sa incastrare con precisione geometrica le storie dei suoi personaggi in un'India ancora incerta fra vecchio e nuovo, fra i riti magici e le soap opera. (...) Hanno una forza tutta speciale le figure femminili, donne infelici ma mai rassegnate, dalla bellissima Meenakshi che per andarsene dal villaggio diventa la leader di un gruppetto di rivoluzionari naxaliti, alla dolce Anjana che ha sposato quasi senza conoscerlo un uomo brutale e indecifrabile, alla casalinga Valsala che pur di liberarsi dell'opprimente marito arriva a diventare un'assassina, facendolo a pezzi con l'aiuto del giovane amante'.
Chiara Valentini, 25.02.11
Cinema Hindi: ***
Punto di forza: l'originalità
Punto debole: una drammatizzazione eccessiva e l'implausibilità di alcuni eventi
SCHEDA DEL ROMANZO
Personaggi:
* Mukundan - funzionario statale in pensione
* Bhasi - imbianchino dal passato misterioso, amico di Mukundan
* Krishnan Nair - il servitore di Mukundan
* Achutan Nair - il padre di Mukundan
* Anjana - la fidanzata di Mukundan
* Meenakshi - la cugina di Mukundan
Autore: Anita Nair (1966, Kerala). Diverse sue opere sono state tradotte in italiano, fra cui Cuccette per signora e La ferocia del cuore.
Anno: 1999
Titolo originale: The better man
RASSEGNA STAMPA/VIDEO
* 09.04.06: intervista ad Anita Nair raccolta da Lidia Gualdoni in occasione della pubblicazione di Padrona e amante.
CURIOSITÀ
* Anita Nair ha partecipato nel 2008 al convegno L'odore dell'India organizzato a Torino dal Premio Grinzane Cavour; nel 2010 alla conferenza Addomesticare la vita: società e famiglia organizzata a Roma dal Festival delle Letterature (video); ancora nel 2010 al Salone Internazionale del Libro di Torino.
* Anita Nair ha redatto un profilo del leggendario regista Mani Ratnam.
* Aggiornamento del 19 luglio 2021: il romanzo L'arte di dimenticare è stato adattato nel film Lessons in forgetting, con Adil Hussain. La pellicola è di qualità superiore al libro.
* Riferimenti al cinema indiano: Amitabh Bachchan.
* Riferimenti all'Italia: citati Michelangelo, la Cappella Sistina, gli antichi romani. Uno dei personaggi minori possiede una Fiat.
* Romanzi che trattano lo stesso tema: L'insegnante di inglese.