15 marzo 2010

ANIMAL - ANIMAL'S PEOPLE


Ventisei anni fa a Bhopal ebbe luogo il più grave incidente chimico-industriale della storia. Più di quaranta tonnellate di gas tossico fuoriuscirono da una fabbrica americana di pesticidi, causando in una notte ottomila morti, intossicando la popolazione, inquinando i terreni e le acque, tanto che ad oggi si contano 250.000 vittime (*).
Animal
è ispirato a quella tragica vicenda ed è la storia narrata in prima persona di un ragazzo che la notte dell'incidente era appena nato.

L'AUTORE
Indra Sinha è nato a Bombay nel 1950, figlio di un ufficiale indiano e di una scrittice inglese. Trasferitosi con la famiglia in Inghilterra ha studiato Letteratura Inglese a Cambridge.
Prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura ha lavorato in pubblicità.
Il suo primo romanzo, The Death of Mr. Love, è stato pubblicato in Italia da Neri Pozza con il titolo La morte di Mister Love.
A Maggio dell'anno scorso Indra Sinha ha partecipato al Salone del Libro di Torino.

RECENSIONI

The Guardian
Come scrivere un romanzo su un mondo in cui l'inenarrabile orrore non sia l'argomento centrale ma l'aria che i personaggi devono respirare ad ogni pagina? Indra Sinha ci riesce...
...la scrittura di Sinha è una lama che risplende nella notte. E questo romanzo, per tutto il suo dolore, è un'opera di profonda umanità.
Kamila Shamsie, 15.09.2007
La recensione integrale

Daily Telegraph
Animal's People ci ha messo un pò a convincermi. All'inizio mi ha fatto pensare ai clichés di alcuni romanzi alla moda: una narrazione non convenzionale in prima persona da parte di una delle vittime, una sintassi insicura, l'ambientazione nel mezzo del Subcontinente indiano, un realismo magico in una storia che è già sufficientemente straordinaria. Ma quando Indra Sinha non esagera, questo romanzo mostra delle qualità intrinseche: un glorioso senso dell'umorismo e, nella seconda metà, un devastante pugno nello stomaco.
Serena Davies, 18.08.2007
La recensione integrale

Diana ****4/5
Animal è il titolo di questo romanzo ed è il nome del suo protagonista. Animal è un ragazzo con la colonna vertebrale deformata che lo costringe a camminare appoggiando le mani per terra. E' da questa prospettiva, all'altezza del cavallo dei pantaloni delle altre persone, che Animal racconta la sua storia. Con rabbia, con cinismo, con disperazione, con umorismo, con acume, con fierezza e con amore.
Non è semplice raccontare una vicenda come quella narrata in Animal. Le possibili insidie sono molte. A Indra Sinha riesce un miracolo di equilibrio, una denuncia che è anche una celebrazione della vita, una storia tragica che strappa gioiose risate.
"Comincio a digrignare i denti e cerco di afferare il cane. Dottoressa Eli è allibita. "Che c'è? Ti fa male?" Non le arriva nessuna risposta, se non la finta lotta col cane, ringhio e mostro i denti, finché anche Jara si stufa. Si alza, mi lancia un'occhiata come per dire: "Ma che cazzo fai?" Si allontana solenne fuori dalla mia portata e si accuccia di nuovo con la lingua ciondoloni. Che cazzo mi resta da fare? Vado del tutto fuori di testa, mi rotolo per terra, mi graffio, strillo, cerco di avvinghiare, roba così. Elli corre in cerca di aiuto, io mi rimetto in fretta i kakadu.
Mentre esco Dayanand mi blocca. "A che gioco giochi?"
"A te che sembra?"
Ha in mano una scopa, per un attimo temo che mi picchi, invece dice: "Adesso porta fuori quel cane".
Poi aggiunge in tono del tutto casuale: "So chi impedisce alla gente di venire qui, dovresti informare Somraj e i suoi compari che madam Elli odia la Kampani più di loro. L'ha detto lei, l'ho sentita".
Bella mossa, Dayanand, ma io non mollo. "Non so di cosa stai parlando".
"Allora perchè tremi?"
Perchè? Per la cosa incredibile che è appena successa, non riesco a parlarne, faccio fatica ad ammettere che mi sia potuta capitare. Quando Elli ha parlato del nono parere, saltando l'ottavo, quando ha detto che devo fidarmi di lei, un pensiero terrificante mi ha travolto come un uragano, è salito lungo la spina dorsale come la corrente elettrica, ha cambiato tutto: la folle, stupida, imperdonabile speranza che lei possa curarmi."

Il bello:
- L'umanità di Animal. Un personaggio inventato più vivo che se fosse reale. Vero e vicinissimo.

Il brutto:
- Niente.


(*)Dati forniti dal sito di Greenpeace

Lo spettacolo teatrale di Marco Paolini su Bhopal