24 agosto 2009

NETTARE IN UN SETACCIO - NECTAR IN A SIEVE


Scritto nel 1954, Nettare in un setaccio è la storia di Rukumani, quarta figlia di un capo villaggio che sta perdendo ricchezza ed influenza.
Rukumani è data in sposa a Nathan, un contadino povero e senza terra, per cominciare una nuova vita come moglie e madre. Attraverso le durezze e i sacrifici imposti dal mondo rurale, riesce a trovare la serenità, ma la sua esistenza e l'equilibro del piccolo paese in cui vive saranno sconvolti dalla costruzione di una conceria. Lo sviluppo economico e gli inevitabili mutamenti sociali influenzeranno in modo indelebile il destino di Rukumani e della sua famiglia.

L'AUTORE

Kamala Markandaya è nata a Mysore nel 1924 e si è laureata all'università di Madras. Dopo la partizione, si è trasferita in Gran Bretagna, dove si è sposata ed ha avuto una figlia. E' considerata una delle pioniere della moderna letteratura indiana di lingua inglese, che ha contribuito a diffondere. Giornalista, oltre che scrittrice, con i suoi lavori si è interessata al conflitto tra valori occidentali ed orientali, tra vita nelle campagne e processo di industrializzazione, ma anche al tema della diaspora indiana, in particolare con il romanzo The Nowhere Man del 1972.
In Italia sono stati pubblicati Nettare in un setaccio, Notable Book nel 1955 dell'American Library Association, e Furia e Amore.
Kamala Markandaya è morta a Londra nel 2004.

RECENSIONI

Diana * 1/5
Nettare in un setaccio, che al momento della sua pubblicazione è stato un best seller internazionale, tradotto in 17 lingue ed incluso nei programmi di studio delle università americane, comincia a risentire degli anni che passano. Scritto più di 50 anni fa, non è quel genere di romanzo immortale che ha il dono dell'eternità di tutti i capolavori classici.
Noioso e banale, esalta i valori della vita rurale, purchè sia modesta ed estenuante, a discapito dello sviluppo e dell'industrializzazione delle città. La protagonista, Rukumani, è l'eroina del libro grazie al suo spirito di devozione verso il marito, alla sua capacità di accettazione e rassegnazione. Coltiva un piccolo orto per aiutare l'economia familiare, conserva il riso, risparmia i soldi e genera figli maschi: che cosa desiderare di più?
L'unica riflessione che merita una menzione è affidata ad un medico occidentale che rivolgendosi a Rukumani dice: "Non importa quel che è scritto e quello che ti hanno detto. Non c'è nulla di grande nella miseria e nella rassegnazione."
Meno male, ma non basta.

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